Pubblico delle grandi occasioni ieri per l’inaugurazione della Chiesa di San Colombano, a Illasi. Dopo un profondo intervento di restauro, avvenuto grazie anche ai fondi messi a disposizione dal GAL Baldo-Lessinia tramite il TI 7.6.1. dal titolo “Recupero e riqualificazione del patrimonio architettonico dei villaggi e del paesaggio rurale”, questo gioiello di arte sacra risalente al XIV secolo che si trova nella collina a est del paese, sul versante che guarda la Val Tramigna ai confini con il comune di Cazzano di Tramigna, è tornato a splendere.
Moltissime autorità regionali e locali hanno voluto partecipare, assieme alla cittadinanza, a un momento che a detta di tutti è stata proprio una festa di comunità.
«Grazie a una forte volontà portata avanti dalle istituzioni, a partire dal già sindaco di Illasi Paolo Tertulli, e ora dalla sindaca Emanuela Ruffo, è stato riconsegnato alle persone, ai fedeli, uno scrigno di rara bellezza. – afferma il presidente del GAL Ermanno Anselmi, accompagnato ieri dal consigliere Ercole Storti – Il nostro ente ha messo a disposizione un finanziamento pari al 50% del totale che ha permesso un intervento di riqualificazione strutturale importante, anche in termini di antisismicità, senza snaturare chiaramente l’identità architettonica e dei materiali del manufatto».
«Oggi sono state tante le persone che hanno scelto di esserci e di celebrare un momento di gioia così come ha ricordato il vescovo di Verona Domenico Pompili. – prosegue Anselmi – Al taglio del nastro sono seguiti la celebrazione della Santa Messa e un momento conviviale, occasioni, entrambe, che ammirare un gioiello di raro fascino».
Assieme al presidente Anselmi hanno preso parola il Vescovo, sua Eccellenza Domenico Pompili, il quale ha ricordato, anche alla stampa presente, che quando si apre una chiesa è sempre una grande notizia; Luca Trentini, sindaco di Nogarole Rocca e delegato al Rapporto con gli Enti per la Provincia di Verona; Elisa De Berti, vicepresidente della Regione Veneto.
«Una grande giornata, – commenta De Berti, che su FB scrive – La chiesetta romanica di San Colombano ad Illasi da oggi è restituita alla comunità e ai pellegrini, ristrutturata con interventi mirati e finalizzati alla salvaguardia e messa in sicurezza dell’edificio, anche dal punto di vista sismico. La chiesa è sempre stata al centro dell’attenzione della pietà popolare, che in molteplici occasioni ha fatto ricorso all’immagine miracolosa sopra citata: un affresco (probabilmente realizzato in occasione dei lavori di ampliamento della chiesa organizzata dalla famiglia Pompei nel 1600) posto, dal 1823, sopra l’altare maggiore. Epidemie e carestie vissute dalla gente di Illasi hanno avuto, nel corso dei secoli, come punto di riferimento e motivo di speranza, la Madonna di San Colombano».
Nella località in cui sorge il Santuario, già zona di insediamento romano, su un terreno della famiglia Pompei si trovava un’edicola con un’immagine della Madonna molto venerata dagli abitanti. L’affresco raffigura la Madonna in trono e, appunto, San Colombano. Nel XIV per custodire il dipinto, ritenuto miracoloso, venne edificata l’odierna chiesetta che da allora è sempre stata luogo di grande devozione e affetto per gli illasiani.
Gli affreschi all’esterno della chiesa, raffiguranti parti anatomiche, indicano le grazie ricevute dai fedeli. Dal 1837, quando un’epidemia di colera risparmiò Illasi, viene rispettato il voto di ringraziamento fatto dagli abitanti di allora e, ogni anno, la seconda domenica di maggio viene compiuta una processione che sale dal paese sul colle per discendere al Santuario.
Durante la cerimonia di ieri è stato sottoscritto un accordo tra la Diocesi e il Comune di Illasi, la prima si occuperà della gestione spirituale del luogo, la seconda della gestione ordinaria e della manutenzione.