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Alluvioni e siccità, a Sant’Anna un focus sul territorio veronese  

Le recenti alluvioni in Emilia Romagna hanno acceso il dibattito sulla sicurezza idrica anche nella provincia di Verona. “Come immagazzinare l’acqua per difenderci da inondazioni e siccità. Proposte e soluzioni per il territorio veronese” è il titolo del convegno promosso lo scorso giovedì 25 maggio nella Sala civica “Lino Benedetti” di Sant’Anna d’Alfaedo e organizzato dal consigliere regionale Marco Andreoli, di recente rieletto presidente della Terza Commissione della Regione Veneto in ambiti come Politiche agricole, Forestali e dell’Energia.

A portare i saluti è stato il sindaco di Sant’Anna d’Alfaedo (e consigliere del GAL) Raffaello Campostrini, il quale ha colto l’occasione per presentare al pubblico il più grande investimento pubblico mai realizzato dai Comuni della Lessinia, 7,5 milioni di euro, illustrato per la prima volta sabato 20 maggio, dai Comuni di Bosco Chiesanuova, Erbezzo e Sant’Anna d’Alfaedo per estendere la rete idrica ad una novantina di malghe dell’Alta Lessinia. Un intervento che prevede la posa di 26 km di tubazioni e cavidotti e la realizzazione dei serbatoi, degli impianti di rilancio e dei manufatti utili lungo i percorsi individuati da Acque Veronesi.

A seguire l’intervento di Andreoli: «Le inondazioni e la siccità sono purtroppo fenomeni sempre più frequenti e collegati tra loro. La crisi idrica rende il terreno secco, come fosse una lamina, facendo perdere la capacità di assorbimento dell’acqua. Abbiamo la responsabilità di intervenire oggi, individuando le soluzioni in grado di metterci al riparo da pesanti crisi future» ha sottolineato Andreoli presentando le iniziative che la Regione sta mettendo in campo per arginare il problema.

Al convegno sono intervenuti anche Paolo Tarolli, professore ordinario di Idraulica Agraria Università degli Studi di Padova, che ha parlato dei cambiamenti climatici e dell’importanza di realizzare degli invasi per lo stoccaggio dell’acqua;e poi Paolo Gurisatti, direttore Fondazione Palazzo Festari IPA Alto Vicentino, intervenuto sul tema delle falde; infine Ermanno Anselmi, presidente del GAL Baldo-Lessinia.

«Sulle tematiche affrontate durante il convegno il GAL c’è. – commenta Anselmi – Nella prossima Programmazione si parla anche di sostenibilità oltre che di innovazione e di diversificazione. Faremo il possibile per supportare i “custodi locali”, ovvero gli abitanti dei nostri territori e gli imprenditori dei nostri territori. L’acqua, come sappiamo, è un elemento vitale, un bene prezioso insostituibile.Negli ultimi sei mesi, caratterizzati dalla siccità, abbiamo capito che è un bene assoluto e che senza di essa muore tutto».

«Al contempo, però, dopo i tragici fatti accaduti in Emilia Romagna, abbiamo capito che di acqua si può anche morire, quindi è necessario difenderci. – prosegue il presidente del GAL Baldo-Lessinia – Una difesa che va in due direzioni: la prima attraverso il senso civico, per risparmiare acqua, senza sprechi, anche attraverso la realizzazione sistemi di raccolta; la seconda mettendo in piedi un sistema di prevenzione che non è semplice da ideare. Primo perché alcuni fenomeni atmosferici di particolare intensità sono difficili da prevedere, secondo perché concorrono diversi fattori, naturali e di competenza dell’uomo».

«Dovremo lavorare in sinergia, a più livelli e programmare in modo multidisciplinare. – conclude il presidente del GAL Ringrazio il presidente della Terza Commissione Marco Andreoli perché con questa occasione ci ha dato modo di confrontarci su temi di fondamentale importanza. Il nostro ente, per quello che potrà fare, sarà al fianco di chi difende il territorio e le persone che lo abitano».


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