Un tavolo di ascolto e di confronto per analizzare punti critici, debolezze e fragilità del territorio montano scaligero, ma anche per immaginare e condividere progetti, idee e soluzioni per il prossimo futuro. È questo il significato più profondo dell’iniziativa ideata dal GAL Baldo-Lessinia che si è conclusa ieri sera a Tregnago con l’ultimo di cinque incontri iniziati lo scorso 28 novembre.
Cinque tappe, collocate all’interno di cinque macro aree, alle quali sono stati invitati 39 sindaci, amministratori locali e soci e partner privati del GAL con lo scopo di fornire anche un puntuale aggiornamento sullo stato di avanzamento del Programma di Sviluppo Locale in corso, 2014-2022, e sulle tempistiche della nuova Programmazione, il cui Piano Nazionale di Sviluppo è stato approvato a inizio dicembre dall’UE.
Dall’incontro iniziale di Malcesine, si è passati a San Mauro di Saline il 29 novembre e da Monteforte d’Alpone il giorno 30. Lunedì 5 dicembre a Valgatara, nel Comune di Marano di Valpolicella, e ieri, appunto Tregnago, presso la sede municipale.
Tra le tematiche evidenziate in tutti e cinque gli incontri c’è la volontà di creare e incentivare la nascita di servizi sui territori montani per evitare, prima di tutto, lo spopolamento e l’invecchiamento rapido della popolazione. Per farlo, da più voci, è emersa la necessità di ricostruire piccole reti sociali, di comunità, attraverso il potenziamento di iniziative nel campo dell’istruzione, dei servizi socio-sanitari, dei trasporti, della telemedicina e quindi delle infrastrutture, in particolare delle reti di connessione telefonica e web.
«È finito il periodo dei finanziamenti a pioggia e per beni materiali fini a se stessi. – commenta il presidente del GAL Baldo-Lessinia Ermanno Anselmi – Va ripensato anche l’approccio degli enti come il nostro. In futuro sarà necessario guardare a progetti che garantiscano prima di tutto una sostenibilità sociale delle comunità che abitano la montagna».
«Da queste cinque serate di confronto sono emersi chiaramente alcuni temi urgenti e trasversali a tutto il territorio montano. – prosegue Anselmi – C’è la questione dei servizi, particolarmente sentita dalle famiglie e dalle giovani coppie, disposte ad abitare in montagna se supportate però da una rete di sostegno che renda accettabile la loro quotidianità, pensiamo ad esempio alla questione sanitaria (ambulatori medici, punti di soccorso) o ai trasporti per gli studenti e non solo; c’è il tema della digitalizzazione, ancora non omogenea e ormai indispensabile in un mondo globalizzato; e c’è un altro punto, ancora più importante, che riguarda i comuni: le amministrazioni comunali montane hanno la necessità di ricevere soldi e finanziamenti strutturali alla spesa corrente piuttosto che in conto capitale. Non ha più senso ricevere dei fondi per costruire una grossa infrastruttura se poi non si hanno le economie per farla funzionare o per provvedere alla manutenzione nel tempo. Va data priorità alla nascita di piccoli servizi, essenziali per queste comunità e il GAL potrebbe assumere un ruolo di regia».
«Durante le serate è stato illustrato anche lo stato dell’arte dell’attuale Programma di Sviluppo Locale 2014-2022, dal titolo “IN.S.I.E.M.&: INiziativa a Sostegno delle Imprese e dell’Economia Montana del Baldo & Lessinia”, che ha permesso di finanziare sul territorio della montagna veronese ben 252 progetti, presentati da imprese agricole esistenti, nuove micro imprese, comuni e attività del settore extra agricolo, ad esempio del turismo. – aggiunge la direttrice del GAL Baldo-Lessinia Elisabetta Brisighella – Un impegno concreto che si può tradurre economicamente in 10.339.877 di euro di aiuti concessi, di cui oltre la metà già liquidati da Avepa, l’ente regionale per i pagamenti».
«La bella notizia è che proprio il 2 dicembre l’UE ha approvato il Piano strategico italiano per la nuova PAC 2023-2027 (Politica Agricola Comune), che entrerà in vigore a partire dal primo gennaio del prossimo anno. – conclude la direttrice – Una notizia importante perché apre la strada ai decreti attuativi e ai bandi regionali di cui anche il nostro GAL si occuperà. Gli aiuti complessivi attribuiti al nostro Paese con la nuova Programmazione sono circa 37 miliardi di euro, che verranno convogliati in azioni che favoriscano la vitalità delle zone rurali, che contrastino lo spopolamento, la povertà e il degrado ambientale, e che garantiscano sviluppo e progresso economico del territorio montano».
Una risposta su “Il futuro del Baldo e della Lessinia passa dai modelli di rete”
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