Dopo la pausa estiva il GAL Baldo-Lessinia ha ripreso gli appuntamenti del suo “CdA itinerante”, un format che porta la governance dell’associazione nei diversi comuni del territorio. Martedì 26 agosto l’incontro si è tenuto a Roverè Veronese, ospiti del consigliere Dennis Pazzocco (referente d’area) al Ristorante Parparo Vecchio, gestito da decenni dalla famiglia Pomari.


Presenti il presidente Ermanno Anselmi, la direttrice Elisabetta Brisighella e i consiglieri Claudio Melotti, Ercole Storti, Paolo Rossi, Paolo Caldana, Alberto Sandri, oltre a Raffaello Campostrini e Fabio Ferrari collegati online.




Nel corso della riunione la direttrice Brisighella ha aggiornato i consiglieri sullo stato del PSL F.U.T.U.R.A., con quasi tutte le risorse già impegnate, e sui bandi SRG07 e ISL05, mentre il presidente Anselmi ha anticipato i ragionamenti sugli scenari futuri.
«Si riparte dalla Lessinia – ha detto Anselmi – siamo ospiti di un nostro consigliere e fa piacere essere qui. Abbiamo fatto il punto della situazione: tutte le risorse sono ormai impegnate, i bandi stanno chiudendo e stiamo già lavorando su due fronti, nuove misure extra-LEADER, con iniziative Interreg, e la futura programmazione. Ci attende un passaggio importante anche a livello europeo, con riflessioni sulla PAC e possibili tagli che rischiano di penalizzare le aree marginali. Lavoreremo per tenere alta l’attenzione su queste zone e renderle competitive e vicine a quelle maggiormente sviluppate».

Il consigliere Pazzocco ha sottolineato l’importanza del CdA itinerante come strumento di vicinanza concreta al territorio: «Il GAL è sempre presente, cerca di avvicinarsi e farsi conoscere, ma soprattutto deve conoscere bene la realtà in cui opera. Occasioni come questa ci permettono di vivere i luoghi, ascoltare gli imprenditori e valorizzare chi ha creduto per primo nello sviluppo della ristorazione e del turismo in montagna».

A testimoniare questo impegno la voce di Marta Pomari, che insieme ai fratelli porta avanti l’attività avviata dai genitori nel 1989: «I nostri genitori hanno iniziato e noi, finite le scuole, abbiamo deciso di continuare. Fare impresa in montagna non è semplice: ci vuole sacrificio, costanza e qualità. L’estate e il Natale portano turismo, ma bisogna esserci e lavorare tutto l’anno, con prodotti genuini e un buon servizio. È questa la forza che ci ha permesso e ci permette di andare avanti».
